UK Summer 2010 #004 – To drive

Ieri è stata una dura giornata lavorativa.
Sveglia alle 6 del mattino, colazione con pancetta uovo salsiccia e roba che non capisco cosa sia e dritti a fare visite ad alcuni clienti.

Qua guidare è un discreto casino, ma è tutta questione di abitudine, appena si prende la mano è veramente fantastico anche perchè non ci sono strade a pagamento e sono tutte veloci.
Solo 2 strade sono a pagamento e sono un ponte e una corsia preferenziale di una strada. F A N T A S T I C O.
E in Italia invece aumentano pure le tariffe delle autostrade. F A N C U L O.

Ogni cliente ci accoglie molto bene anche perchè il mio distributore è un colosso e soprattutto è in ottimi rapporti con tutti.
Ci offrono caffè (qui il caffe è di quelli solubili e ti danno una tazza enorme) qualche chiacchera e via a parlare di business.
Il ritmo non è frenetico ma è veramente ottimo, si parla dell’Inghilterra che ha vinto contro l’Ungheria, della figa qua addirittura si parla di figa anche con le donne è stupendo! Più libertà!

Sono di base vicino a Coventry nel cuore dell’Inghilterra e sono finito a Southampton sul mare… bel posto!

Di ritorno ci siamo fermanti a vedere Silverstone, il McLaren labs, la fabbrica dell’Aston Martin e ho un po’ di shopping di CD e DVD (qua costano molto ma molto di meno!).

GO ENGLAND GO!

Vi lascio con il dubbio più emblematico di tutto il 2010 qui in UK: Why Chelsea has sold J. Cole?

UK Summer 2010 #003 – To take off

Dear Ladies and Gentlemen,

Ok la smetto. Rimango ancora un po’ fedele alla lingua italica.

Ieri ho fatto la prima trafila: Ravenna – Bologna – Amsterdam – Birmingham.

Ravenna – Bologna
Tutto ok, liscio come l’olio.
I miei hanno voluto accompagnarmi perchè poi andavano a fare shopping nella città del tortellino. La va per loro.

Bologna – Amsterdam
Mentre i miei spendevano soldi a destra e manca a Bologna. Io, povero Cristo ero su un aereo che volava.
Si un aereo che volava!
Eravamo solo un paio di uomini a bordo, tutto il resto donne, tutte giovani olandesi che erano state in vacanza a Rimini.
Discorso tipico ripetuto all’ennesima:

Olandese: Hi!
Io: Hi!
Olandese: How are you?
Io: Fine and you?
Olandese: Bad, I don’t wanna come home!
Io: No more holidays?
Olandese: I really enjoyed Rimini!
Io: Yeah! Rimini is cool!
Olandese: Where you come from?
Io: Ravenna… do you know where it is?
Olandese: No!
Io: About 50km North to Rimini… Between Venice and Rimini!
Olandese: Ok, can you give me your phone nbr?
Io: eeeek!
Olandese: Also do you have Skype?
Io: eeeeek!

Ok, grosso modo per 20 volte una cosa del genere.
Anche perchè facevo un discreto figurino in jeans, camicia e cravatta un po’ allentata.
Anche perchè fra tutte quelle bionde, io moro bizantino cucco.
Anche perchè io ho promesso che non avrei fatto niente. LAVORO LAVORO LAVORO.

AMSTERDAM – BIRMINGHAM
L’aeroporto di Amsterdam è uno fra i miei preferiti. Una vasta gamma di negozi, un sacco di gente e chi mi vado a beccare?
La nazionale giovanile (o almeno una parte) svedese. Sbavo un po’ e mi stupisco che ci siano un paio ragazze dalla pelle più scura della mia ma vabbè.
Compro i sigari che tanto mi piacciono pagandoli molto meno e mi soffermo su come, anche se sono nei duty free, tantissime cose costano decisamente meno rispetto che in Italia.

Prendo il volo e mi cucco, citando Fight Club, il mio amico porzione singola.
E’ un ingegnere della Jaguar, appena tornato da un paio di giorni relax ad Amsterdam (seee relax a puttane e canne!) ed è originario dell’Ucraina.
Ama Schevchenko e il Liverpool. Un’oretta parlando di calcio. Scambio di bigliettini da visita. See you…

BIRMINGHAM – COVENTRY – KETTERING
Karl, e’ un grande.
Gentilissimo, educatissimo e soprattutto ci tiene ad esserlo, non lo fa per apparire.
Parliamo nel tragitto in macchina di quanto sono scemi a guidare a Napoli (è stato in ferie laggiù, brrr) e di come nel calcio e nelle nostre rispettive aziende, bisogna picchiare duro.
Arriviamo all’hotel.

KETTERING
L’hotel è un tipico hotel inglese. Proprio come si vede nei film.
Lascio la valigia, ho fame. Vado nel pub attaccato (2 cm dalla mia porta) e cerco qualsiasi cosa di commestibile.
Sorry, the restaurant is closed… Anything else?
Ok 1 beer.
Mi attaccano bottone tutte anche perchè di maschi eravamo in 3.
Io, Mark, un omaccione da 200km che mi voleva vendere sua moglie, e un tipo che si era fermato per bere perchè non voleva prendere l’aereo da sobrio, un certo Mike.
Le ragazze invece, porta paletta sono tutte molto gnocche, assomigliano a Penny di Big Bang Theory.
Sono intenzionato a sposarmene una ahahaha
A parte gli scherzi grandi risate e si fanno le 2, ovvero le 3 italiane. Sono un pochettino stanco. Vado in camera.
Doccia. Una lunga lunga doccia.
E via a letto.

Open Space Sbolla #0024 – Benvenuta Leonina!

Leonina, neo assunta nell’Open Space Sbolla… Benvenuta!!!

Pochi istanti fa…

Io: Cavolo ieri in centro c’era una macchina da pista!
Leonina: Beeello! A me piacciono le macchine sportive!
Io: Si ma era piccina poco più grande di un go-kart
Leonina: Gooo caaaaaaaaaz!

BENVENUTA! Così si fa!

Guerra in ufficio: OPEN SPACE

Dove lavoro stanno attuando una politica di riorganizzazione: traslochi di uffici, mansionari nuovi, nuove assunzioni, ecc ecc.

Ideona: tutti i commerciali insieme!
Grande idea per il team work ma gli open space io proprio non li reggo soprattutto perchè sono sottoposti ad essere abitati da:

2 giovani (io e la mia collega)
2 anziani (che grazie a qualcuno ci sono solo la mattina)

In meno di 3 giorni di esperienza di open space ecco alcuni episodi:

Tempo
Ci sono 20 (e più) gradi in ufficio:
giovani: apriamo le finestre
anziani: chiudiamo le finestre e attacchiamo il riscaldamento

Telefono
giovani (che abbiamo sia fisso che cordless quindi due numeri): parliamo in modo educato, tono medio basso
anziani (che hanno solo il fisso): vivavoce, urlano e sborbottano: in poche parole non si contengono minimamente

Comunicazione
giovani: ci alziamo e andiamo nelle scrivanie della persona con cui vogliamo parlare
anziani: urlano dalla loro scrivania chiamando ripetutamente la persona che cercano (che nella stragrande maggioranza delle volte non è nemmeno in ufficio). Il top rimane comunque quando chiamano e attaccano un discorso lunghissimo, fanno il loro monologo e alla fine scoprono di essere da soli in ufficio.

Privacy
giovani: ci conteniamo abbastanza, qualche cosa ci scappa ma almeno abbiamo l’educazione di prendere e andare via per le telefonate personali
anziani: le telefonate personali sono in vivavoce. Mi sto sorbendo dei: “Micia (appellativo della moglie di un anziano) compra tu il pane e non comprarlo nel forno vicino allo stadio che era vecchio da giorni”. Il peggio rimane comunque quando iniziano a parlare dei loro problemi di salute (prossimo punto).

Salute
giovani: qualche battuta sul quanto ero sbronzo ieri sera o sul che dobbiamo dormire di più, 2 risate e via
anziani: un anziano ha l’epatite b, lo dice continuamente a tutti: clienti, fornitori, colleghi, perfetti sconosciuti, omino della macchina del caffè, insomma tutti sanno che lui ha l’epatite. Apice del suo raccontare: “Buongiorno, dopo domani sarò in visita da voi nel pomeriggio che la mattina me la tengo un po’ blanda perchè il giorno prima mi fanno una colonscopia”.

Insomma, l’open space è una merda se condiviso da anziani.

Di open vorrei solamente altro…

CANCELLO TUTTO

Whatever works… BASTA CHE FUNZIONI! CIAPA CIAPA PORTA A CA’!

Lo dico, una buona parte di chi leggerà questo blog o leggerà su Facebook, non capirà un cazzo di quello che ne segue. Non mi stupisco.

Per me è un monologo stupendo tratto da un film stupendo.

Ecco a voi:  Boris Yellnikoff


Io non sono un tipo simpatico, la simpatia non è mai stata una priorità per me e per essere chiari questo non è un film da “o quanto mi sento bene”.
Se siete di quegli idioti che devono sentirsi bene, beh, fatevi fare un massaggio ai piedi.

Ma qual è il significato di tutto? Niente! Zero! Nulla!
Tutto finisce in niente, anche se non mancano gli idioti farfuglianti, non parlo di me, io la visione ce l’ho, sto parlando di voi, dei vostri amici, dei vostri colleghi, dei vostri giornali, della tv. Tutti molto felici di fare chiacchiere, completamente disinformati. Morale, scienza, religione, politica, sport, amore, i vostri investimenti, i vostri figli, la salute, cazzo, se devo mangiare nove porzioni di frutta e verdura al giorno per vivere, non voglio vivere! Io detesto la frutta e la verdura e i vostri omega tre e il tapis roulant e l’elettrocardiogramma e la mammografia e la risonanza pelvica e, o mio Dio, la colonscopia… e con tutto ciò arriva sempre il giorno in cui vi ficcano in una scatola e avanti con un’altra generazione di idioti, i quali vi diranno tutto sulla vita e decideranno per voi quello che è appropriato.

Mio padre si è suicidato perché i giornali del mattino lo deprimevano e lo potete biasimare?
Con l’orrore, la corruzione e l’ignoranza e la povertà e i genocidi e l’aids e il riscaldamento globale e il terrorismo e quegli idioti dei valori della famiglia e quei maniaci delle armi.
«L’orrore» dice Kurz alla fine di Cuore di Tenebra, «l’orrore», e beato lui non distribuivano il Times nella giungla. Eh, se no l’avrebbe visto l’orrore.

Ma che si può fare? Leggete di qualche massacro nel Darfur o di uno scuolabus fatto esplodere e attaccate “o mio Dio l’orrore!” e poi girate pagina e finite le vostre uova di gallina ruspante, perché tanto che si può fare, si è sopraffatti.

Anche io ho tentato di suicidarmi, ovviamente non ha funzionato.
Ma perché mai volete sentire queste cose? Sono sicuro che siete ossessionati da un gran numero di tristi speranze e sogni, dalle vostre prevedibilmente insoddisfacenti vite amorose, dai vostri falliti affari. Ah se solo avessi comprato quelle azioni, se solo avessi comprato quella casa anni fa, se solo ci avessi provato con quella donna, se questo, se quello.

Sapete una cosa? Risparmiatevi i vostri avrei potuto o avrei dovuto.
Come mia madre mi diceva sempre “se mia nonna avesse le ruote sarebbe una carrozza”.
Mia madre le ruote non le aveva, aveva le vene varicose, eppure la signora ha partorito una mente brillante. Mi hanno preso in considerazione per il Nobel per la fisica, non l’ho ottenuto, però si sa, è tutta politica come ogni altra finta onorificenza. Detto tra noi, non crediate che io sia amareggiato per qualche batosta personale. Per gli standard di un’insensata e barbarica civiltà, sono stato piuttosto fortunato. Ho sposato una bella donna che era ricca di famiglia, per anni abbiamo vissuto a Birdman Place, insegnavo alla Columbia, teoria delle stringhe…

Poesia, pura poesia.

https://cancellotutto.wordpress.com/2010/04/01/whatever-works-basta-che-funzioni-ciapa-ciapa-porta-a-ca/

eXo & NiKKi – Brainstorming and developing new strategies

NiKKi scrive:
*oh mark
*scolta me
*non il caso d’aggiungere la tag FIGA sul blog?
*altrimenti non facciamo mai visite!!!
e X o scrive:
*giusto
*figa!
NiKKi scrive:
*ahahahahah
*io aggiungerei anche BUCIO DE CULO!
e X o scrive:
*ahahaha
*anche la tag A CAZZO DI CANE!
NiKKi scrive:
*c’è crisi marco
e X o scrive:
*dovemo fà tutto più in fretta aò
NiKKi scrive:
*già
*e der buco dell’ozono?
e X o scrive:
*te ce pensi mai a procreà?
NiKKi scrive:
*come?
*marco
*so malato
e X o scrive:
*non sarà mica nulla de complicato eh
NiKKi scrive:
*c’ho la febbre
e X o scrive:
*la febbre suina?
NiKKi scrive:
*la febbre der sabbbato sera!
e X o scrive:
*seee febbre der sabbato sera?
*la tua se chiama voja de scopà!