UK vs ITALIA quante differenze

Sono appena tornato da una vacanza a  e fin qui tutto ok, amo la capitale inglese e tutto quello che ruota intorno ad essa, tranne sta solfa del Royal Baby che sinceramente laggiù è stata una notizia da due minuti a differenza degli speciali di Studio Aperto…

Amo Londra perchè rappresenta una città multietnica al 100% dove vige la meritocrazia.

Mentre in Italia abbiamo un ministro di colore, Cécile Kyenge (e fin qui nulla di male) e una critica nei suoi confronti soprattutto per questo motivo, anzichè per le sue dichiarazioni “vedrete come cambieranno le cose quando voteranno gli immigrati” oppure “bisogna abolire il reato di clandestinità“… insomma c’è qualcosa che non va bene.

Non importa di che colore sia la tua pelle o la tua nazionalità, conta esclusivamente quello che fai. Sei bravo vai avanti, fai una cazzata paghi.

E’ così che mi piacerebbe che fosse anche l’Italia, senza tanti giri di fronzoli sull’essere più o meno razzisti: M E R I T O C R A Z I A.

E’ così che mi piacerebbe che fosse anche l’Italia e anche la mia città, Ravenna, che sta vivendo una sorta di invasione di delinquenza da parte di gruppi extracomunitari, senza tanti giri di fronzoli sull’essere più o meno razzisti.

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Meritocrazia in Italia? Impossible.

Stasera ho avuto l’ennesima dimostrazione di come la meritocrazia in Italia non sia possibile.

Non è colpa di chi dirige l’orchestra ma purtroppo, soprattutto nelle persone vige la paura che un’altra persona possa realmente essere in grado di fare una determinata cosa così come annuncia.

Citando Roger Abravanel:

… da noi manca quella cultura della competizione senza la quale la meritocrazia non nasce. E la competizione non può nascere in un Paese dove non si rispettano le regole, e quindi chi compete in maniera sleale (per esempio un’azienda che vive grazie al nero) può sopravvivere e fare concorrenza sleale a chi le regole le rispetta…

Partecipando attivamente in diversi gruppi, molte mi sembra assurdo di come sia difficile, soprattutto per un ragazzo di 28 anni, interfacciarsi con chi ha qualche anno in più, su una possibile gestione di un determinato strumento o sulla programmazione di un’eventuale azione. Fortunatamente, quando il gruppo è più omogeneo si tende maggiormente alla cooperazione, al sostegno e aiuto reciproco.

Sfortunatamente in Italia “comandano” persone dalla mentalità arcaica.

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